Nell'arco di tre decenni il premio Nobel per la Letteratura Mario Vargas Llosa e lo scrittore e giornalista Juan Cruz Ruiz hanno instaurato un rapporto intervistato-intervistatore tanto duraturo quanto fecondo, arrivato ad accumulare nel tempo un milione di domande e altrettante risposte, immancabilmente brillanti e generose. L'esito di questo lungo percorso è ora raccolto nel presente volume, che restituisce al lettore una sorta di (auto)biografia dialogata, spogliata delle distorsioni della memoria e che funge da specchio dell'evoluzione intellettuale, personale e politica dello scrittore, saggista, giornalista ed ex politico peruviano.
TITOLO IN CATALOGO Verifica disponibilitàUna raccolta di articoli, interventi in conferenze, recensioni e annotazioni che Mario Vargas Llosa ha dedicato all'autore argentino in cinquant'anni di carriera, dalla sua prima intervista, appena ventisettenne, nel 1963, epoca in cui aveva vinto il suo primo premio letterario con "La città e i cani" fino alle riflessioni dell'autore ormai affermato sulla letteratura e sulla politica. Attraverso i singoli interventi, si delineano i contorni di due figure di spicco del panorama mondiale, da una straordinaria prospettiva che ci consente di delineare non solo alcuni tratti significativi del grande intellettuale Borges, ma anche un quadro del premio Nobel peruviano, dal giornalismo alla politica, dalla letteratura alle vicende private.
TITOLO IN CATALOGO Verifica disponibilitàLa verità del grande romanzo che smonta e svela la finzione della propaganda. Può una fake news segnare il destino di un continente? È quello di cui sono convinti un industriale ricco di denaro e appoggi politici e un pubblicitario senza scrupoli. Insieme daranno il via agli avvenimenti che nel 1954 porteranno a un colpo di stato in Guatemala appoggiato dalla Cia. Ma se sul palcoscenico della Storia sale lei, Marta, eccentrica e bellissima appassionata di politici in generale e di dittatori in particolare, capiamo che tutto può succedere, anche quando pensiamo di sapere già come andrà a finire. Vargas Llosa mescola la realtà storica con due finzioni: quella del romanziere e quella del potere. Accompagnando il lettore a perdersi in atmosfere e «favole» che non sembrano poi cosí lontane dal clima politico di oggi, in cui l'opinione pubblica è piú interessata a una «bella storia» che alla verità.
TITOLO IN CATALOGO Verifica disponibilitàVI SI NARRA LA VICENDA O MEGLIO LA CARRIERA, DI PEDRO CAMACHO, FECONDISSIMO PRODUTTORE BOLIVIANO D'INTRECCI (LO CHIAMANO ANCHE BALZAC CREOLO) CHE, CHIUSO IN UNA MEFITICA STANZETTA, SFORNA TRAME MELODRAMMATICHE E TRUCULENTE PER UN PROGRAMMA DI FEUILLETON DI RADIO LIMA. TUTTI ATTENDONO CON IMPAZIENZA LE PUNTATE DELLA SUA FANTASIA, MA IMPROVVISAMENTE LE DIFFERENTI TRAME DI APPENDICE PRENDONO A CONFONDERSI TRA LORO. CAMACHO E IMPAZZITO E SARA DEGRADATO A GALOPPINO D'UNA RIVISTA DI SICURO FALLIMENTO. D'ALTRO LATO, ECCO INVECE LA STORIA DI MARIO, GIOVANE ASPIRANTE SCRITTORE ATTRATTO DA QUESTA CURIOSA MACCHINA DELL'IMMAGINARIO CHE CI RACCONTA UNA SUA COMPLICATA STORIA: S'INNAMORA DI UNA ZIA VEDOVA E PIU MATURA CHE FINIRA PER SPOSARE.
TITOLO IN CATALOGO Verifica disponibilitàUn incontro a prima vista singolare quello tra Mario Vargas Llosa e il Decamerone. Ma, come scrive il Premio Nobel nel prologo che precede il volume, i dieci giovani che durante la peste del 1348 si rifugiano in una villa di campagna per sfuggire a una realtà intollerabile, evocando un mondo parallelo e creando una realtà fittizia fatta di storie fantastiche e di sogni, «incarnano la ragione stessa della letteratura». E non è dunque certo un caso che il grande scrittore peruviano riparta proprio dall'opera rivoluzionaria del Boccaccio mettendo in scena, nella stessa villa Palmieri nella quale i giovani si erano rifugiati, alcuni dei protagonisti del Decamerone, nonché lo stesso Boccaccio, dando voce a ciascuno in una narrazione che ha l'immediatezza di una pièce teatrale. I venti capitoli dei "Racconti della peste" spaziano dunque in un universo fantastico che si oppone alla terribile realtà della pestilenza: da "L'uomo-veleno e il fanatico" a "Una storia d'amore", da "Ingannare la peste con la menzogna" a "Il racconto più depravato e perverso", il percorso dei racconti si snoda, come nel Decamerone, in fantasie buffe, storie tragiche, storie d'amore e di violenza. L'amore, il desiderio, il potere della fantasia e le relazioni tra le classi sociali sono la chiave di quest'opera che raccoglie l'essenza dello spirito del capolavoro boccaccesco: la lussuria e la sensualità ingigantite per il terrore dell'apocalisse.
TITOLO IN CATALOGO Verifica disponibilitàIn questa raccolta di riflessioni politiche e filosofiche, di analisi sociali e culturali, il premio Nobel Mario Vargas Llosa, nelle vesti di critico-narratore, ci dona il suo punto di vista su molti dei più significativi eventi accaduti in America Latina dalla seconda metà del Novecento in avanti, sulle loro radici storiche, sui loro lasciti - spesso tragici -, e sui personaggi talvolta bizzarri che ne sono stati protagonisti. Ma anche, su come questo caos sia stato accompagnato da uno straordinario fiorire di artisti ineguagliabili. Sciabole e Utopie è un monumento all'America Latina e alla sua complessità eretto da un intellettuale liberale testimone dei regimi autoritari che l'hanno martoriata. Questo testo rappresenta dunque una guida per chi voglia comprendere l'unicità spesso violenta di quella regione del mondo attraverso il pensiero di uno dei suoi più grandi scrittori. Introduzione di Alberto Mingardi.
TITOLO IN CATALOGO Verifica disponibilitàSantiago Zavala - giovane giornalista della «Crónica» che tutti chiamano Zavalita - torna a casa dal lavoro e trova la moglie in lacrime: le hanno strappato di mano il cagnolino Batuque. Zavala lo va a riprendere al canile e il destino gli fa trovare, fra i dipendenti di quel luogo che sembra piuttosto un macello, Ambrosio, per molti anni autista di famiglia. Insieme vanno a bere una birra a «La Catedral», sordido locale di periferia, e dal loro dialogo viene fuori un'immagine globale della società di Lima - ma anche peruviana, e latinoamericana - negli anni cinquanta e sessanta. Pubblicato nel 1969, "Conversazione nella «Catedral»" è un romanzo dalla costruzione articolata e travolgente, in cui le inquadrature sono «montate» in successione martellante, come in un film d'azione: un vero e proprio affresco storico. Un tentativo prossimo alla perfezione di creare un «romanzo totale». E su tutto, implacabile come un legame vischioso e concreto, la grigia nebbia che avvolge Lima e le sue creature.
TITOLO IN CATALOGO Verifica disponibilitàDa sempre fedele a una scrittura che sa intrecciare invenzione narrativa e realtà storica, Vargas Llosa ha saputo trasfondere nella sua opera una inesausta passione politica, mai relegata nei modi compassati della letterarietà. L'entusiasmo e la capacità dell'autore di proiettarsi nel futuro sono del resto ben leggibili in mezzo a una congerie di elementi stilistici ed espedienti narrativi che agganciano, in ogni romanzo compreso in questi due volumi, la dimensione più intima del soggetto alle interferenze del tempo presente.
TITOLO IN CATALOGO Verifica disponibilitàIl sogno di creare un paradiso in Terra genera spesso solo inferni. Nel corso della storia, ciò si è verificato, forse più che in ogni altra parte del mondo, in America Latina. Questo continente vario e straordinario, esotico per eccellenza, lontano per secoli dal "mondo civilizzato", è un luogo in cui molti esperimenti sociali, economici e politici, basati su utopie nate in Europa, ma maturate laggiù in maniera originale, hanno dato vita a movimenti rivoluzionari con esiti spesso catastrofici. Non è un caso, tuttavia, che proprio in questo clima magico e irrazionale siano nati molti grandi e amatissimi scrittori contemporanei. Uno di essi è Mario Vargas Llosa che, in questo testo breve analizza le complesse e feconde interazioni tra l'America Latina e l'Europa, e apre alla speranza di un futuro non dominato dall'irrazionalità e dalla violenza, ma all'insegna del realismo e dell'imperio della legge. Introduzione di Carlo Nordio.
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