Grecia, una zona anonima e inospitale. Uno stage della Comunità europea e un gruppo di ragazzi che non sanno con esattezza cosa li aspetta. Ma ognuno di loro ha una buona ragione per partire. Smarcarsi da una situazione sentimentale bloccata, scappare, o soltanto seguire l'idea che qualcosa è meglio di niente. Una volta arrivati però si troveranno davanti un compito del tutto imprevisto: ammazzare il tempo standosi addosso e dovendo fare i conti con se stessi. Una ragazza ha trovato un suo modo per gestire la convivenza e il quotidiano vuoto: corre e osserva. Youth Center, la spiaggia, le residenze dei ragazzi e delle ragazze, le strade e le botteghe in cui si parla una lingua percepita ma mai davvero compresa, diventano lo sfondo di alleanze e scontri, lo spazio in cui le linee di un'intricata geometria esistenziale si sfiorano, si incrociano o collidono. Questi giovani non vivono in una messa in scena televisiva, non c'è nessuno che possa rimandarli a casa o conferirgli il successo. Eppure, come i protagonisti di un reality, sembrano muoversi sempre in cerca di approvazione, dell'"amore degli altri". Ma i loro conflitti e abbracci, gli sfoghi eccitati dall'iso lamento e dalla deportazione in un luogo estraneo vengono registrati solo furtivamente da una di loro. Quella ragazza che più tardi, quando tutto è finito, si metterà a raccontare.
TITOLO IN CATALOGO Verifica disponibilitàTommaso nasce nell'ora più calda del giorno più caldo dell'estate più calda. "È nato sotto una cattiva stella", dicono le comari. Ma quel bambino ha qualcosa di speciale. Sarà in grado di capire l'animo degli uomini con uno sguardo, di leggere il futuro, ma su di sé attirerà tanto il successo quanto la sventura. A un'esistenza segnata dall'abbandono e dall'ingiustizia Tommaso opporrà una voglia di rivalsa che lo porterà a lasciare la sua città di mare e di confine, di matti e sognatori, per il mondo oscuro e spietato dell'alta finanza americana, trasformandosi da piccolo indiano dal cuore buono in cowboy dall'anima di pietra. La sua storia sarà attraversata da personaggi indimenticabili. La nonna Vittoria, che cammina alzando la gonna sopra il ginocchio e incanta gli uomini. Ariel Fiore, il giovane amico campione di nuoto, sempre buono, sempre bello, facile da amare e da tradire. Mila, la figlia del grande assicuratore, dagli occhi gialli come il miele e velenosi come il serpente. Federica Manzon disegna una saga coinvolgente, la storia senza tempo di un uomo che lotta contro le lusinghe del lato oscuro. E al tempo stesso racconta, in una cronaca dura e originale, l'economia di inizio millennio, tra speculazioni crudeli e dissennate e l'onda nera e travolgente della crisi.
TITOLO IN CATALOGO Verifica disponibilitàLizzie è volubile, egoista e piena di fascino, una dittatrice nata, circondata da una fama temeraria fin dall'adolescenza. Adrian è timido, maldestro, incapace di fare una mossa audace, eppure animato da desideri pericolosi. I due si incontrano all'Acquario: una grande industria dell'intrattenimento, un luogo dove si trasformano sentimenti e sogni in mondi digitali. Non si frequentano, ma ogni notte si scrivono. Un guaio per due persone convinte che a raccontare bene una storia la si possa rendere reale. E quanto più i corpi si sottraggono e il contatto virtuale dilaga, tanto più cresce il loro innamoramento. Ma chi è davvero Adrian? Un amante dedito o un tiranno crudele? Una persona in carne e ossa o un fake da social network? E soprattutto, cosa sa Lizzie di lui? Perché non si spaventa quando inizia ad accorgersi che tutto ciò che Adrian ha raccontato di sé manca di coerenza? Sullo sfondo, una Milano vivida nei suoi tic, le terrazze, gli arrampicatori, l'alcol e le droghe, le notti, e per contro una Trieste selvaggia e poetica da cui si può solo andare via. Milano è ambizione, Trieste è sentimento. Adrian e Lizzie diventano, pagina dopo pagina, personaggi da cui non vorremmo separarci mai. Immersi fino all'osso e malgrado se stessi nella storia del loro amore, nello struggimento per tutto quello che non potrà mai essere, nella nostalgia per un tempo magnifico che è da subito perduto e per sempre rimpianto. Federica Manzon costruisce un racconto limpido e coinvolgente sull'identità e la necessità di nasconderla, sul nostro presente dove la verità sta sempre dietro uno schermo e l'autenticità appare una questione fuori moda, ma anche sulle nostre infanzie e i giochi dimenticati, sulle regole dell'attrazione. Un romanzo che sente con rarissima precisione la contemporaneità, ma che è prima di tutto una storia sulla fatica di capirsi quando ci si ama, o quando l'amore è solo una storia ben raccontata.
TITOLO IN CATALOGO Verifica disponibilitàLa narratrice di questa storia e cresciuta in una terra di confine, educata a uno spirito internazionalista dal padre, un pacifista di origini slave che credeva nel libero scambio delle persone, nelle lingue straniere mescolate senza regole e nelle camminate nel bosco. E proprio durante quelle lunghe passeggiate, fatte perlopiù in silenzio o scambiando osservazioni sulle tracce di un cerbiatto o una lepre, che il padre spiega alla figlia che non esistono confini, che il bosco e di tutti, non si divide per nazionalità come una cartina geografica: "hai mai visto una betulla ritrarre i rami per non sconfinare in territorio straniero?". Eppure lei, affascinata e al tempo stesso spaventata, si accorge che i boschi di là sono diversi, più scuri, popolati da orsi: di là c'è la nazione con uno degli eserciti più forti al mondo, una terra di uomini sanguinari con il coltello tra i denti e la barba da pastore, come la descrive la gente della sua città di mare, che sembra aver capito poco della grandezza di quel popolo. Nel giorno del suo sedicesimo compleanno, la protagonista - che a differenza del fratello non teme le temperature da neve e dimostra una certa attitudine allo scivolamento tra i pali da slalom - riceve dal padre un biglietto per assistere alle Olimpiadi invernali di Sarajevo. Il 5 febbraio 1984 partono in macchina per quello che sarà un viaggio rivelatorio, durante il quale si farà largo in lei un sentimento nuovo, un senso di appartenenza strano, un'epifania che culminerà con un fuoripista notturno, a rotta di collo, tra i boschi fitti del Trebevic, in compagnia di Luka...
TITOLO IN CATALOGO Verifica disponibilitàTre giorni dura il ritorno a Trieste di Alma, che dalla città è fuggita per rifarsi una vita lontano, e ora è tornata per raccogliere l'imprevista eredità di suo padre. Un uomo senza radici che odiava il culto del passato e i suoi lasciti, un padre pieno di fascino ma sfuggente, che andava e veniva al di là del confine, senza che si potesse sapere che lavoro facesse là nell'isola, all'ombra del maresciallo Tito "occhi di vipera". A Trieste Alma ritrova una mappa dimenticata della sua vita. Ritrova la bella casa nel viale dei platani, dove ha trascorso l'infanzia grazie ai nonni materni, custodi della tradizione mitteleuropea, dei caffè colti e mondani, distante anni luce dal disordine chiassoso di casa sua, "dove le persone entravano e se ne andavano, e pareva che i vestiti non fossero mai stati tolti dalle valigie". Ritrova la casa sul Carso, dove si sono trasferiti all'improvviso e dove è arrivato Vili, figlio di due intellettuali di Belgrado amici di suo padre. Vili che da un giorno all'altro è entrato nella sua vita cancellando definitivamente l'Austriaungheria. Adesso è proprio dalle mani di Vili, che è stato "un fratello, un amico, un antagonista", che Alma deve ricevere l'eredità del padre. Ma Vili è l'ultima persona che vorrebbe rivedere. I tre giorni culminanti con la Pasqua ortodossa diventano così lo spartiacque tra ciò che è stato e non potrà più tornare - l'infanzia, la libertà, la Jugoslavia del padre, l'aria seducente respirata all'ombra del confine - e quello che sarà. Federica Manzon scrive un romanzo dove l'identità, la memoria e la Storia - personale, familiare, dei Paesi - si cercano e si sfuggono continuamente, facendo di Trieste un punto di vista da cui guardare i nostri difficili tentativi di capire chi siamo e dov'è la nostra casa.
TITOLO IN CATALOGO Verifica disponibilità"È nato nell'ora degli infelici. Tutti i figli di quell'ora del giorno più caldo hanno un dono. Un dono sfortunato." Tommaso nasce nell'ora più calda del giorno più caldo dell'estate più calda. "È nato sotto una cattiva stella," diranno. Ma quel bambino ha qualcosa di speciale. Sarà in grado di capire l'animo delle persone con uno sguardo, di leggere il futuro, ma su di sé attirerà tanto il successo quanto la sventura. Cresciuto da nonna Vittoria, incantatrice di uomini che solo da lui è stata davvero conquistata, Tommaso viene soprannominato sin da subito "l'Indiano", perché sembra destinato a stare dalla parte dei deboli, dei perdenti. E tuttavia lui sogna di diventare un cowboy. Dopo un inizio segnato da abbandoni e ingiustizie, si getterà nella lotta per ottenere riscatto, lasciando la sua città costiera per immergersi con facilità inaspettata nel mondo dell'alta finanza americana, che trasformerà per sempre la sua natura e il suo sguardo, cancellando l'influsso di nonna Vittoria, dell'amico Ariel Fiore, nuotatore dal carattere gentile facile da amare e tradire, e l'amore di Luce, che la sua storia racconta e il suo nuovo sguardo, quello infine "da cowboy", fatica a incontrare. Federica Manzon ci offre una saga famigliare coinvolgente, segnata dalle sventure ma ricca di amore, riscatto e follia, e capace di narrarci in modo crudo e originale l'economia agli inizi del nuovo millennio, tra speculazioni spietate e l'onda nera e devastante della crisi economica.
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