Questo libro è un viagio nella realtà dei mercati italiani (da Porta Palazzo alla Vucciria, da Porta Portese a Resina), in quella porzione di mondo dove sono n continuo fermento non solo nuove forme di commercio, ma anche nuove modalità di combinazione umana. Attraverso un racconto insolito e frammentato, che rispecchia la coralità e le intermittenze dei mercati emerge una cronaca e una testimonianza dell'energia vitale che contraddistingue questi spazi, diversi e uguali in tutto il mondo.
TITOLO IN CATALOGO Verifica disponibilitàLa malìa è trappola e incanto, e di trappola e incanto la città di Salvador de Bahia sembra voler raccontare a chi se ne appassiona. à un'illusione faticosa, foriera di grandi dispiaceri, ma capace di rinnovarsi ogni volta che la si vorrebbe abbandonare. Un mondo che canta e balla quando vorrebbe piangere. Che sa ridere beffardo come trainasse sempre dietro di sé un gigantesco carro di carnevale. Una comunità nera, povera, che non si lascia mai, resta unita a dispetto di tutto, e una minoranza ricca, bianca, che vive il proprio maggior agio in solitudine e quasi in silenzio. Un mare che certe mattine è azzurro. Un aeroporto che si guarda dalla macchina pensando che si potrebbe non volare mai più, rimanere qui a vedere alternarsi la luce squillante, l'umido e la pioggia.
TITOLO IN CATALOGO Verifica disponibilitàUna giovane documentarista italiana trapiantata a Parigi incontra, durante una trasferta di lavoro, Ramos, danzatore e attore brasiliano bellissimo e carismatico. Ha inizio una lunga storia d'amore, costellata di sfide. Per loro, riuscire a trovarsi nonostante le grandi distanze geografiche e culturali. Per lei, non solo fronteggiare la gelosia di parenti, allievi e attori colleghi di Ramos, tutti in diversa forma innamorati della magnetica natura di lui; anche venire accettata dal mondo delle sue radici il "ghetto" nero afrodiscendente di una favela, microcosmo chiuso nel quale con il passare del tempo, giovane donna gringa (bianca), sempre meno le riuscirà di trovare il proprio posto. Con passione e ostinazione, a dispetto di traiettorie di vita sempre meno convergenti, Ramos e la donna cercano di far sopravvivere il loro matrimonio. Ma parte della personalità di Ramos, tenuta nascosta a tutti (a lei per prima), rende via via più ansiosi e inafferrabili i suoi comportamenti. Un difficile e progressivamente sempre meno gestibile moltiplicarsi di pulsioni che a lui sarà fatale; e per lei, che era sua moglie, dolorosissimo enigma postumo. Intenso racconto che al dramma di una perdita improvvisa e violenta, al tragico apologo/epilogo dell'abissale rischio che una natura paga quando troppo si cela, oppone la sola consolazione possibile per chi resta: il cammino dell'accoglienza del cuore.
TITOLO IN CATALOGO Verifica disponibilitàIcona del cinema francese e attrice dal talento riconosciuto mondialmente, Jeanne Moreau ha attraversato la vita con interezza e lucidità assolute e speciali. Il suo asse centrale è stato recitare, il suo lavoro: fiamma e combustibile lungo un arco lunghissimo di anni, e la sua identità professionale un fiume di cui le altre parti della vita sono state gli affluenti, costellati di amori e di incontri, di seduzioni e di decisioni. Risalendo gli affluenti, si arriva così al fiume in piena della vita di una donna generosa e rigorosa nei confronti di sé stessa anzitutto, e subito dopo dei molti che l'hanno amata e del suo sconfinato pubblico. La sua esistenza è la storia di un grande amore per la vita, di un talento naturale per stare "dentro" alle cose. Ma è anche la storia di una vita in cui i chiaroscuri della sua forza femminile si rifrangono su dinamiche più lente e meno visibili: è una Jeanne Moreau sfaccettata e umanissima, donna che custodisce, dietro la grande professionalità, silenzi vulnerabili e sogni di altre vite.
TITOLO IN CATALOGO Verifica disponibilitàMary Shelley, figlia di una filosofa femminista e di un filosofo politico, comincia a scrivere nel 1816, nell'anno senza estate e per gioco, il romanzo del nuovo Prometeo, la storia di Frankenstein e della sua creatura, il mostro reso colpevole dall'evidenza di non essere stato amato, tratto per amore dalle viscere dei cimiteri e al quale il fulmine di Victor Frankenstein, lo scienziato, dà la vita. Frankenstein è il primo romanzo in cui la scienza si fa mitologia e, come la mitologia, crea i suoi esseri, quelli mortali e gli immortali. Lisa Ginzburg, figlia di una storica del femminismo e di uno storico, a duecento anni dalla prima pubblicazione del romanzo di Shelley, ci racconta, forte e conscia di questa eco bio-bibliografica, il suo Frankenstein lettera per lettera, dalla F della Felicità di rileggerlo e ritrovarlo, alla N di Nascere che è, sempre, il verbo da cui tutto comincia.
TITOLO IN CATALOGO Verifica disponibilitàMaddalena, la maggiore, è timida, sobria, riservata. Nina, di poco minore, è bella e capricciosa, magnetica, difficile, prigioniera del proprio egocentrismo. Le due sorelle, legate dal filo di un'intima indistinzione, hanno costruito la loro infanzia e adolescenza intorno a un grande vuoto, un'assenza difficile da accettare. Ancora adesso, molti anni dopo, cercano di colmarla con corse, lunghe camminate, cascate di parole e messaggi WhatsApp che, da Parigi a New York, le riportano sempre a Roma, in una casa con terrazzo affacciata su Villa Pamphili, dove la loro strana vita, simbiotica e selvatica, ha preso forma. È proprio a Roma che Maddi, da sempre chiusa nel suo carapace, decide di tornare, fuggendo dai ruoli che la sorella, prima, e la famiglia poi, le hanno imposto. Finalmente sola con sé stessa e con i suoi ricordi, lascia cadere le difese e, rivivendo i luoghi del passato, inverte le parti e si apre alle sorprese che riserva la vita. Padri e madri, amicizie e passioni, alberi e fiumi fanno da cornice a una storia d'amore e di abbandono che, come ogni storia viva, offre solo domande senza risposta. E misura con il metro felice della letteratura la distanza che intercorre tra la ferita originaria e la pace sempre e solo sfiorata della maturità.
TITOLO IN CATALOGO Verifica disponibilità«Ho la certezza che nella culla il mio primo desiderio è stato di appartenere, e in qualche modo sentivo di non appartenere a nulla e a nessuno», scrive. Non essere di nessun luogo è la sua prima mancanza: e di quel senso di friabilità della base, di non saldo e non calmo venire al mondo e in seguito di sempre difficile, enigmatico abitarlo - di quella sottile vulnerabilità che tallona Clarice e le si spalanca nel pensiero come baratro sempre possibile, contiguo, la scrittura, il sentire sin da molto presto di essere una scrittrice e di volere con tutte le sue fibre diventarlo, è la principale cura. Una medicina, una forma di restituzione. «Scrivendo appartenevo almeno un po' a me stessa», dice. Sia nella fase più errabonda che in quella più stanziale della sua esistenza, la vita creativa è punto fermo, motivo di equilibrio e di allineamento. Un modo - il più consono - di "fare casa".
TITOLO IN CATALOGO Verifica disponibilitàUn ragazzino magro e spettinato, l'aria imbronciata, occhi blu scuro, attenti. Una bambina dalle trecce biondissime, la vocetta acuta. Tan e Rosa hanno undici anni quando si incontrano per la prima volta alla Quercetana. In quel posto incantevole nella campagna toscana, lui è il figlio adottivo dei proprietari, lei la figlia dei custodi. Tan, arrivato dalla Moldavia, per difendersi da ricordi di cui porta i segni usa rabbia e violenza. Solo Rosa ha accesso al suo regno, e insieme, tra giochi ed enigmi, costruiscono un'intimità preziosa. Lei è l'unica in grado di capirlo, e proteggerlo: loro due, complici. Ma un giorno arriva il momento di separarsi. Anni dopo, Rosa è un'affermata chirurga oftalmica e nella sua vita non c'è spazio per nient'altro, tantomeno per l'amore. Tan ha provato varie strade e girato per il mondo, in cerca di sé, della sua storia sradicata. Incontrarsi di nuovo alla Quercetana a ferragosto è una magia, gli sguardi scintillano. Con una leggerezza incandescente al cui richiamo è impossibile non rispondere, ecco il passato ripresentarsi sotto nuove spoglie. La felicità e la sorpresa sconvolgente di un incontro tutto nuovo, prima di dover decidere se rimanere o andare. Lisa Ginzburg, in questa storia luminosa sul tempo e le stagioni della vita, con una scrittura capace di emozionare ci racconta due famiglie, due amici, due amanti, e i loro chiaroscuri. Con Rosa e Tan torneremo a casa, a quei luoghi dell'anima dove la memoria riaffiora insieme ai suoi demoni e alle sue dolcezze. Dove ogni incontro segna per sempre, per non essere dimenticato mai.
TITOLO IN CATALOGO Verifica disponibilitàMaddalena, la maggiore, è timida, sobria, riservata. Nina, di poco minore, è bella e capricciosa, magnetica, difficile, prigioniera del proprio egocentrismo. Le due sorelle, legate dal filo di un'intima indistinzione, hanno costruito la loro infanzia e adolescenza intorno a un grande vuoto, un'assenza difficile da accettare. Ancora adesso, molti anni dopo, cercano di colmarla con corse, lunghe camminate, cascate di parole e messaggi WhatsApp che, da Parigi a New York, le riportano sempre a Roma, in una casa con terrazzo affacciata su Villa Pamphili, dove la loro strana vita, simbiotica e selvatica, ha preso forma. È proprio a Roma che Maddi, da sempre chiusa nel suo carapace, decide di tornare, fuggendo dai ruoli che la sorella, prima, e la famiglia poi, le hanno imposto. Finalmente sola con sé stessa e con i suoi ricordi, lascia cadere le difese e, rivivendo i luoghi del passato, inverte le parti e si apre alle sorprese che riserva la vita. Padri e madri, amicizie e passioni, alberi e fiumi fanno da cornice a una storia d'amore e di abbandono che, come ogni storia viva, offre solo domande senza risposta. E misura con il metro felice della letteratura la distanza che intercorre tra la ferita originaria e la pace sempre e solo sfiorata della maturità.
TITOLO IN CATALOGO Verifica disponibilitàMaddalena, la maggiore, è timida, sobria, riservata. Nina, di poco minore, è bella e capricciosa, magnetica, difficile, prigioniera del proprio egocentrismo. Le due sorelle, legate dal filo di un'intima indistinzione, hanno costruito la loro infanzia e adolescenza intorno a un grande vuoto, un'assenza difficile da accettare. Ancora adesso, molti anni dopo, cercano di colmarla con corse, lunghe camminate, cascate di parole e messaggi WhatsApp che, da Parigi a New York, le riportano sempre a Roma, in una casa con terrazzo affacciata su Villa Pamphili, dove la loro strana vita, simbiotica e selvatica, ha preso forma. È proprio a Roma che Maddi, da sempre chiusa nel suo carapace, decide di tornare, fuggendo dai ruoli che la sorella, prima, e la famiglia poi, le hanno imposto. Finalmente sola con sé stessa e con i suoi ricordi, lascia cadere le difese e, rivivendo i luoghi del passato, inverte le parti e si apre alle sorprese che riserva la vita. Padri e madri, amicizie e passioni, alberi e fiumi fanno da cornice a una storia d'amore e di abbandono che, come ogni storia viva, offre solo domande senza risposta. E misura con il metro felice della letteratura la distanza che intercorre tra la ferita originaria e la pace sempre e solo sfiorata della maturità.
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