Sull'esistenza di vittime nascoste dall'esercito sabaudo sono in corso da più di dieci anni accese polemiche. Si contrappongono con toni molto duri quanti sostengono che niente è stato nascosto e quanti, invece, sostengono che migliaia di soldati sono stati sciolti nella calce per non rivelare la responsabilità dell'Esercito nella loro morte. Questo volume tenta di affrontare in termini rigorosamente scientifici questa polemica riportandola nel rigoroso ambito dell'analisi dei dati. Vengono analizzate, a questo proposito, 3.500 circa biografie di militari meridionali ricavate dai Ruoli Matricolari o da ruolini, tabelle e pubblicazioni ufficiali. Le biografie sono riferite a 1.300 prigionieri di guerra meridionali, oltre 700 soldati meridionali immatricolati nel 41° Reggimento considerato, da Alessandro Barbero, un campione rappresentativo dei 100 Reggimenti italiani, circa 1.000 soldati meridionali inviati ai Cacciatori Franchi tra il 1861 e il 1868 e 500 circa soldati meridionali trasferiti dai Cacciatori Franchi alle Compagnie di Disciplina tra il 1868 e il 1870.
TITOLO IN CATALOGO Verifica disponibilità«"Parole del Sud", ma anche dal Sud, parole d'amore e di rabbia, di rivendicazione e di promesse, di analisi e di progetti, parole di poesia che ripercorrono luoghi, situazioni, protagonisti di una regione che non è riuscita ad affermare la sua vocazione alla cultura, e non è riuscita a conservare intatta la natura, la bellezza di un luogo che a volte fa dire spontaneamente, a calabresi e non, è un paradiso... Piace, di Gangemi, la capacità di fare poesia civile nel mentre offre spaccati lirici o delinea situazioni addirittura di cronaca. Come ha dichiarato all'inizio usa la penna per giocare / oppure per combattere e lo fa con la disinvoltura di chi ha attraversato i dilemmi che da sempre la Calabria si trascina, pur avendo avuto, e Gangemi li cita, uomini come Costabile, La Cava, Seminara, Calogero.» (dalla Prefazione di Dante Maffia)
TITOLO IN CATALOGO Verifica disponibilitàIl tema della partecipazione è stato all'origine di varie forme di innovazione democratica. Nel volume sono presentati esempi di attivazione dei cittadini e di istituzioni pubbliche che hanno prodotto innovazione democratica e rafforzato la democrazia rappresentativa. La prima tesi di questo lavoro, infatti, è che è errato contrapporre, come molti fanno, democrazia diretta a democrazia rappresentativa perché una tende a rafforzare l'altra. La seconda è frutto di un apprendimento: prima di essere realizzata, concretamente, ogni rivendicazione di democrazia diretta è sempre apparsa temibile, insopportabile, strana, cioè pericolosamente populista, salvo poi rivelarsi, naturale, sopportabile, domestica. Un tema trasversale della ricerca qui presentata è la problematizzazione della difficile relazione tra la cultura politica della Sinistra italiana e la questione della partecipazione. Storicamente, l'innovazione democratica e l'attivazione dei cittadini sono state discusse come un fattore di disintermediazione che negava il ruolo fondamentale di intermediazione del partito - nella selezione della classe dirigente e nella scelta delle strategie riformatrici - nonché la funzione direttiva del politico. Con un saggio di Francesca Gelli.
TITOLO IN CATALOGO Verifica disponibilitàIn questo volume, l'autore si riallaccia alla nuova interpretazione del pensiero di Silvio Trentin e la rilancia, sulla base di alcuni scritti di Trentin considerati minori (in particolare la recensione del romanzo "Un anno sull'altipiano" di Emilio Lussu). La prima parte del volume tratta il tema della identità nazionale, riproposto da Trentin sulla scorta del pensiero di Vico, e quello della guerra, in particolare la prima guerra mondiale, cui Trentin ha partecipato come volontario e come aviatore. Nella seconda parte, l'autore sostiene che sempre l'interpretazione che Trentin propone di Vico sia la chiave di lettura del duro giudizio che questi esprime, sull'operato della Massoneria italiana, nel suo ultimo manoscritto.
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