"Negro. Lettera ad una madre" è la storia di un viaggio. Un suggestivo resoconto sotto forma epistolare. La descrizione disincantata di un'Europa irriconoscibile, decadente. Quella stessa Europa che, agli occhi del narratore-mittente, non ha soltanto perso lo sfavillio che da sempre attrae chi abita lontano, ma, peggio ancora, sta rinunciando alla propria identità culturale e ai propri valori. "Negro. Lettera ad una madre" è anche un viaggio in una storia, quella appunto, del narratore. È un pellegrinaggio. Non solo un viaggio fisico e geografico, ma anche un percorso iniziatico, che comincia dal candore infantile e termina con le disillusioni e i desideri di ritorno.